REGINAE

Cera, colofonia, Muskin + Installazione multimediale

194 x 73 x 41 cm

2021

 

REGINAE nasce nel corso del 2020, periodo di crisi ancora in essere, che ha determinato riflessioni necessarie sul momento di svolta epocale che stiamo vivendo.

In che modo abbiamo risposto alla presa di coscienza che questa pandemia ci ha posto davanti? Quali sono i temi che dobbiamo affrontare per garantire una sopravvivenza delle specie in termini ambientali e relazionali?

La società improntata sull’individualismo ha trovato nell’egoismo che la contraddistingue la propria nemesi. Siamo stati forzatamente costretti a constatare la correlazione che ci lega agli altri in maniera indissolubile. Ciò nonostante questo non è servito ad instillare un senso di consapevole collettività.

La natura, che per un lasso di tempo abbiamo osservato riprendersi i propri spazi senza interferenze, è tornata nuovamente in secondo piano rispetto all’esigenza dell’uomo di salvare se stesso con ogni mezzo necessario.

Le relazioni umane, messe a dura prova dalle distanze, non sempre hanno favorito sentimenti di empatia bensì di distacco e chiusura ulteriore nelle poche e vacillanti certezze individuali.

La rinascita della società nel mondo e una rivoluzione del pensiero sono elementi necessari per l’edificazione di un futuro in controtendenza con l’attuale processo di distruzione incontrollata. Le cicatrici che gli scenari di morte hanno lasciato sulla nostra psiche devono diventare un tracciato di evoluzione e nuova vita.

La natura, in questo, diventa l’unico modello possibile da seguire ed imitare nelle sue dinamiche.

Le api, a cui questo lavoro si ispira, rappresentano un esempio perfetto di vita comunitaria regolata da un sistema di cooperazione. Ogni individuo dell’alveare contribuisce con il proprio operato alla sopravvivenza della collettività che viene percepita come un unico grande organo i cui singoli elementi sono tutti ugualmente necessari e indispensabili.

La regina a capo di questo matriarcato si prende cura del proprio nucleo garantendo la crescita della colonia e la sua coesione.

Le api, così indispensabili per la perpetrazione della vita vegetale, rimandano a un operato femminile altrettando determinante per la salvaguardia di molti aspetti vitali della nostra esistenza.

Una solidarietà femminile di cui la nostra società risulta impoverita poichè spinta quotidianamente in direzione di uno sterile antagonismo di genere.

REGINAE è pensato come un intervento installativo site-specific che prende forma attraverso azioni collettive e processi relazionali tra le persone che saranno coinvolte nella realizzazione di cinque celle reali a grandezza umana. Sculture che evocheranno un’idea di sudario e incubatrice, collocate nello spazio a raccontare un processo di morte e rinascita.

Un invito a diventare parte di una moltitudine di REGINAE pronte a guidare un nuovo concetto di Comunità.

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